PIETRE DI LUNA - vie pagane

PAGAN HYGGE - neopagani felici

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view post Posted on 1/9/2017, 21:08
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Advanced Member AbbracciaGatti

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PAGAN HYGGE
quando i neopagani sono felici


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Per molti praticanti dei culti neopagani occidentali c’è una quotidianità fatta di atmosfere intime e casalinghe in cui operare rituali, realizzare creazioni magiche, leggere e studiare, o semplicemente meditare, in un clima di condivisione e di coralità tra amici e amiche: un’atmosfera pagan-style fatta di visioni di inverni e di autunni romantici, di caminetti accesi, di finestre su paesaggi innevati, di scorci autunnali, di tè e tisane, di plaid colorati, di calzettoni di lana scandinavi. Visioni di stese di tarocchi su graziosi table habillée o di rune su stoffe drappeggiate, di scaffali con vasetti di pozioni, di pareti con erbe appese a essiccare, di ripiani di cucina con i dolci e i biscotti dei Sabba, di mensole con cristalli e candele.

Questo voler ricreare un’atmosfera confortevole e conviviale deriva dall’attenzione che il vivere pagano ha per il concetto di autostima, di self-love, in contrapposizione -e in reazione- all’oppressiva ottica cristiana di esaltazione dei concetti di sacrificio, di sofferenza e di annientamento dell’appagamento fisico e psichico.

Il pensiero pagano, scevro di quelle sovrastrutture dogmatiche che aborrono ogni forma di piacere, è incline a un edonismo buono che ha come fine il benessere fisiologico e mentale dell’Uomo, in una sana ed equilibrata complementarietà con la Natura.

Amicizia, convivialità, armonia, relax, calore, comfort, benessere, riposo, gioia e serenità sono il lifestyle che molti neopagani immettono nel quotidiano, la "filosofia di vita" che accompagna la spiritualità, il culto, i rituali e le celebrazioni.

Il desiderio di un neopaganesimo dai contorni intimi e raccolti e dal clima rilassante e familiare oggigiorno si esprime anche in rete, sui social, nei blog; da un lato con immagini di soffuse atmosfere, di chiaroscuri in stile Instagram, d’altro lato con iniziative di condivisione, specialmente nei gruppi social: challenge, eventi, giveaway, scambi di ricette stregate, di rituali per gli Esbat, di consigli su cristalli, o rune, o piante magiche. Tutto ciò con lo scopo di condividere amichevolmente le proprie esperienze in un contesto sereno, vivendo nel contempo in un ambiente in cui passare le ore a proprio agio.

Un desiderio di welfare psicofisico, di tranquillità e di familiarità che non è solo pagano: accaldati e annoiati dai concetti esotici di buen retiro e di nirvana e basiti dai concetti insoliti di serendipity e di "Pensiero Positivo", gli occidentali da qualche anno il benessere a tutto tondo lo cercano –e lo trovano!- nelle varie forme di nordic style of life. Ogni passione può generare relax e serenità: e ognuno sceglie secondo le proprie inclinazioni: ambienti scandinavi e arredi in stile Ikea per i lifestyle blogger; maglioni islandesi per chi ama “crochettare”; atmosfere nordiche e habitat montani per gli sportivi; gastronomia norvegese e pasticceria danese per i buongustai; folclore lappone, musica finnica, scandinavian design, gialli svedesi, viaggi in Islanda e così via. Lo stile nordico fa tendenza.

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Ma il concetto che più si avvicina al desiderio di molti neopagani di calarsi in quel contorno caldo e accogliente che aiuta la pratica, che affina la spiritualità e che rinsalda le amicizie, è un uso di origine danese che si chiama hygge.

Vediamo la definizione che la pagina italiana di Wikipedia fa del termine hygge:

"Hygge è una parola danese e norvegese che esprime un concetto simile a quella della parola tedesca Gemütlichkeit. Hygge è un sostantivo usato per definire un sentimento, un'atmosfera sociale, un'azione correlata al senso di comodità, sicurezza, accoglienza e familiarità. Secondo un sondaggio dell'Unione Europea, i cittadini danesi sono i più felici del mondo, visto che passano più tempo con la famiglia e con gli amici e si sentono più rilassati degli altri."

Il sito VisitDenmark.it si pronuncia così:

"Hygge è qualcosa di tanto danese che non si può tradurre. Per provare a spiegarla, diciamo che significa creare un'atmosfera accogliente, piacevole, intima mentre si assaporano i piaceri della vita circondati dall'affetto delle persone care. La luce calda di una candela è hygge. Ma anche gli amici e la famiglia sono hygge. Per non dimenticare il piacere di mangiare e bere qualcosa in compagnia - chiacchierando di cose piccole e grandi per ore. Chissà se l'idea di hygge può spiegare il motivo per cui i danesi vengono sempre incoronati il popolo più felice del mondo?"

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Hygge è un sostantivo, è un avverbio, è un concetto, è un fenomeno di costume, è un mood, è un hashtag. Di più: è uno stile di vita che non può non piacere: hygge è un tempo-luogo esperienziale, è appagamento allo stato puro, è tornare bambini, è avere sicurezza, è stare comodi, è essere sereni e gioiosi, è avere amici. E’, semplicemente, stare bene.
Le genti scandinave hanno saputo sintetizzare nel concetto di hygge ciò che risponde all’atavica esigenza di sicurezza, di intimità, di piacere e di socialità che si estrinseca sin dagli albori dell’umanità attorno al focolare, e –per estensione- al focolare domestico.
Un antropologo culturale vi direbbe che il focolare domestico è la sintesi dell’appagamento dei bisogni corporali e mentali: cibo, calore, salute, sicurezza, tranquillità, sesso, amicizia, affetto, divertimento. Per fare un esempio di come queste sensazioni abbiano accompagnato l'Uomo nei millenni, ricordiamo che in molte lingue la parola "focolare" è usata anche per indicare la propria abitazione: come nel francese, che mantiene tuttora nella parola "foyer" che significa anche "casa", il senso primevo degli antichi fuochi attorno ai quali si raccoglievano le famiglie.

Il motivo per cui molti praticanti pagani sono spesso alla ricerca di una congrega sta proprio in questo desiderio di una pratica spirituale corroborata da una realizzazione sociale appagante in un gradevole quadro abitativo e in un ospitale ambiente celebrativo.

Stare sereni e protetti in casa al caldo assieme ai propri affetti mentre fuori nel buio invernale infuriano gli elementi, è la massima espressione di sicurezza e di felicità. Sono sensazioni fisiche ed emozioni mentali connaturate nell’Uomo da sempre, perpetuate negli archetipi dell’inconscio collettivo. Non c’è quindi da stupirsi se la massima espressione della felicità sia rappresentata da tutto ciò che ruota attorno al periodo natalizio.
Ciò spiega anche perché il fenomeno del “nordic style of life” abbia preso piede in molti ambiti della vita quotidiana: dall’arredamento alla gastronomia, dalle letture al cucito creativo, via via sino alla vita sociale: con l’educazione “alla svedese” dei bambini contrapposta alla formazione in modalità caciara all’italiana; con intime cene casalinghe con gli amici contrapposte alle uscite convulse del sabato sera. Con una serata a leggere un buon libro bevendo una cioccolata calda, al posto di una serata a guardare Barbara D’Urso o la De Filippi in Tv…

A molti di noi, desiderando un contesto piacevole e distensivo, viene da pensare via via a un camino scoppiettante, a una tazza di cioccolata calda con le amiche, alle decorazioni di Yule, a un piatto di biscotti appena sfornati, a una notte invernale a guardare un film in Tv, a una birra con amici simpatici e sinceri, a una baita alpina, alla neve, a un gatto acciambellato, a una scala in legno in una serata autunnale con tea light posate su ogni gradino...

Ecco, magari non lo sapevamo, ma tutto ciò è… hygge!

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Le festività natalizie, o meglio, i giorni delle celebrazioni di Yule, sono il periodo perfetto del "vivere hygge". Periodo che si estende meravigliosamente per tutta la durata dell'inverno, a cominciare dall'autunno quando i tramonti precoci aumentano le occasioni di raccoglimento e si prestano a farci desiderare di accendere qualche candela:

Dal sito VisitDenmark.it:

"L'alta stagione della hygge è il Natale. Gli inverni danesi sono lunghi e bui, di conseguenza bisogna attrezzarsi con le armi più appropriate: hygge e milioni di candele accese."

Wikipedia alla voce "hygge":

"Il Natale è concepito dai danesi come il periodo più hygge dell'anno. Si può dire che a dicembre l'hygge è l'obiettivo principale di tutto il mese. Si passa il tempo in famiglia a preparare insieme i piatti tradizionali. Le persone fanno da soli le decorazioni (statuette di elfi o nani, presepe, cuoricini di carta) che in seguito si tramandano di generazione in generazione. In tutte le case si può vedere la candela che viene accesa ogni giorno e che indica quanto manca per il Natale. [...] Uno degli elementi essenziali per realizzare l'atmosfera hygge è la luce (illuminazione artificiale, visto che da ottobre a marzo i danesi non hanno accesso alla luce naturale). L'85% dei danesi afferma che per creare un'atmosfera hygge bisogna usare le candele; il 28 % dei danesi le accende ogni giorno, il 23% 4-6 volte alla settimana, il 23% 1-3 volte alla settimana, mentre solo il 4% non accende mai candele. Inoltre, il 31% dei danesi accende più di cinque candele in contemporanea. Per quanto riguarda la luce artificiale, molto importante è la collocazione della lampada, ma anche la potenza della lampadina che dovrebbe essere debole per dare una luce fioca."

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Sempre dalla pagina di Wikipedia, ecco i dettami del "vivere hygge":

"La principale sede dell'hygge dovrebbe essere a casa. Esistono anche dieci cose che fanno la casa più hyggeligt:

- Hyggekrog: è un posto della casa, di solito nel salotto, dove si può sedere tra i cuscini con una coperta;
- caminetto;
- candele;
- oggetti in legno;
- natura;
- libri;
- oggetti in ceramica;
- rivestimenti di diversa fattura;
- arredamento vintage;
- cuscini e coperte.

Le dieci parole chiave:
1 - Atmosfera - abbassare le luci, accendere una candela.
2 - Presenza - essere qui e ora, spegnere i telefoni.
3 - Piacere - concedersi caffè, cioccolato, biscotti, torta.
4 - Eguaglianza - il "noi" deve vincere sul "me".
5 - Gratitudine - accogliere quel che c'è.
6 - Armonia - non c'è competizione.
7 - Comfort - mettiti a tuo agio, prendi una pausa, rilassarsi è tutto.
8 - Tregua - non dramatizzare; si parlerà di politica un altro giorno.
9 - Spirito di solidarietà - condividere racconti e ricordi.
10 - Rifugio - un posto di pace e sicurezza.
"

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Come detto sopra, il pensiero pagano non sottostà a quei modelli religiosi che pretendono la negazione del piacere: nella cultura occidentale, secoli di cristianesimo hanno stigmatizzato una miriade di condizioni appaganti, anche quelle più semplici e umane, e persino quelle meramente fisiologiche: la comodità di un giaciglio, il godimento di un pasto caldo, il piacere sensuale, sessuale e affettivo, la musica, l’ilarità, l’estetica, il possesso di beni materiali, la libertà di parola, l’indipendenza, il libero arbitrio…
Queste privazioni sono in aperto contrasto con la natura umana, mentre antropologi, medici, psicologi, sociologi e altre figure professionali sostengono, in aperto contrasto con molti precetti religiosi, l’indispensabilità di una giustapposizione tra Bene e Male, dove il Bene naturalmente corrisponde al benessere psicofisico dell’individuo e della sua comunità, in un contesto materiale sano e bello. Ciò che è rappresentato, in estrema sintesi dal “vivere hygge”.
Condividendo le stesse “linee guida” di questo gradevole modus vivendi, il pensiero pagano può a sua volta definirsi hygge.


Immettendo il "pensiero hygge" in ambito pagano (o neopagano a seconda di come preferiamo definirlo) tutto assume connotati davvero magici: pratiche, riti e celebrazioni, oggetti e strumenti, luoghi e spazi, si declinano in un'ottica hygge, che valorizza innanzitutto esteticamente ogni nostra azione e ogni nostro preparativo: l’estetica ha un ruolo psicologicamente importante perché ci dona una soddisfazione immediata e una sensazione di perfetta armonia. E in second’ordine, ma non per importanza, un contesto confortevole e lieto ci fa sentire sicuri con noi stessi e ben disposti verso il nostro prossimo, ci incoraggia alla condivisione e ci sprona alla socievolezza.

Dolci di zucca per Samhain, omini “pan di zenzero” per Yule, sfavillio di candele per Imbolc, caldi wassail in tazze d’antan, pentacoli incisi su scrigni in legno, ceri per illuminare i Sabba e gli Esbat, bastoncini di cannella nelle pozioni magiche, athame e coppe vintage, corone di luci natalizie attorno all’altare, druse avvolte in teli di lino romanticamente ricamati, piume deposte in vecchi calamai, ceste di vimini ricolme di mandragora, BoS colorati a tinte pastello, potpourri di erbe magiche posati su scaffali e mensole, elfi e gnomi in feltro, “palle della strega” appese a rami e tralci, ghirlande di frutti per abbellire lo spazio sacro, gattini neri con la “triplice” al collo. E ancora, location in stile "hobbit", comodi abiti rituali, coroncine di fiori tra i capelli, smudge stick fumigati al vespero, scialli di cachemire invocando la luna, petali di fiori e chicchi d’orzo per tracciare il Cerchio, plaid Ikea per meditare, camminamenti rischiarati da lanterne…
Ecco, magari non lo sapevamo, ma tutto ciò è così hygge

E se uniamo il “vivere hygge” con il paganesimo… abbiamo creato il pagan hygge. Solo che non lo sapevamo...

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Pagan-hygge FAQ, integrare l’hygge-style nella quotidianità pagana:

Pagan hygge solo in casa, solo interiors?
No: tra i “parametri” dell’etica hygge c’è un’armoniosa simbiosi con la Natura e con i suoi ritmi: orti con spezie magiche, mistiche passeggiate per boschi, ninfe e anguane, cibo rituale vegan, meditazione su teli patchwork stesi su radure in penombra, Demetra e le spighe al sole, magici unguenti eco-bio con erbe del nostro orto; volpacchiotti acciambellati su radici di querce, sorgenti e ruscelli sotto raggi lunari, spazi sacri in she sheds, campi di lavanda, falò, visioni fatate in aurore boreali, Cernunnos che corre…

Pagan hygge solo nordic-style?
No: la filosofia hygge si dilata espandendosi ad abbracciare olisticamente ogni forma di piacere e di bellezza: un tramonto sul mare, un braciere con palo santo, interiors orientali, tappeti di nativi americani; dreadlocks e bionde trecce slave; curry hindi, pane azzimo, zenzero, cannella, chiodi di garofano; tatuaggi tribali, conchiglie, fiori di loto egizio, campane tibetane e tamburi amerindi.

Pagan hygge solo femminile?
No: hygge non ha sesso: ognuno può trovare nell'hygge la propria dimensione ideale: tagliare la legna in una pineta profumata di resine ascoltando celtic-rock è appagante tanto quanto cucinare biscotti a forma di stellina. Palchi di cervi, corvi stregati, arco celtico, torce fiammeggianti, reti da pesca su prue vichinghe, rune d’osso su muschio odoroso…

Pagan hygge solo gatti?
Noooo: gatti sul divano, cani davanti al camino, coniglietti su pezzotti tono-su-tono, leprotti tra i trifogli, gufi e civette, volpi a pancia in su e onirici cerbiatti che fanno capolino da maestosi abeti...

Pagan hygge e musica?
Tutta, ma con una predilezione a seconda del gusto personale, per le musiche distensive, oppure stimolanti, per le melodie adatte alla meditazione o che favoriscano stati di coscienza particolari, per i ritmi con toni binaurali, per la musica etnica, folcloristica, tradizionale e così via.

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Abbiamo ampliato il significato di hygge applicandolo al contesto neopagano, con una buona dose di eclettismo, che se è opinabile nella pratica pagana, è viceversa adatto a compenetrarsi gradevolmente in ciò che definiamo “filosofia di vita”, cioè il contorno vitale della pratica, del culto.
Una equilibrata e sentita spiritualità non può essere avulsa da una filosofia di vita interconnessa a creare un "tutto" armonico con la religiosità.

Pagan hygge non è un una religione, non è un culto, non è una fede, non è un credo, non è un movimento, non è una corrente.
Pagan hygge è un modo di vivere il neopaganesimo portando l’atmosfera hygge nella nostra quotidianità.

#paganhygge

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Disclamer: per evitare fraintendimenti puntualizziamo che in questa trattazione per paganesimo e neopaganesimo intendiamo i culti pagani di stampo occidentale: Wicca, stregoneria tradizionale di matrice europea, culti della Dea, neosciamanesimo, druidismo, paganesimo nordico, ecc. Sono quindi escluse altre forme spirituali e/o new age non occidentali (movimenti olistici, voodoo, spiritualità orientali, ecc.) per il semplice fatto che li conosciamo poco e che non li pratichiamo.

Fonti, spunti, letture e approfondimenti:

www.visitdenmark.it/it/danimarca/cu...ese-della-hygge

https://it.wikipedia.org/wiki/Hygge

Hygge. La via danese alla felicità, di Meik Wiking, Ed. Mondadori

Hygge. Il metodo danese dei piaceri quotidiani, di Louisa Thomsen Brits, Ed. Sperling & Kupfer


Pagine che rispondono a canoni pagan hygge:

A piedi scalzi per il mondo

Camminando fra le Streghe

La Soffitta delle Streghe

...e altre...

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Le immagini tratte dalla rete sono dei rispettivi autori.
____________________________

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Edited by Deomira ErbaLuna - 10/4/2018, 00:18
 
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view post Posted on 2/9/2017, 09:59
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Deo, mi hai fatto sognare con questo articolo!
Condivido pienamente il discorso sulla contrapposizione tra atmosfera neopagana e pesantezza delle religioni "famose", in particolare il Cristianesimo.
Il malessere della civiltà occidentale deriva anche da questo senso di colpa, questo senso perenne di sacrificio, di dedizione alla sofferenza che ha spazzato via il senso di benessere e di pieno godimento della vita e della bellezza nelle sue forme più disparate.
Vedo comunque una speranza, ne abbiamo parlato diverse volte... La gente inizia a rendersi conto di questi trucchetti che a lungo sono serviti per manipolare le masse e renderle docili. E ciò è testimoniato anche dal rinnovato interesse per i culti della Dea, il femminile sacro che viene riscoperto e ne vengono esaltati gli aspetti che per secoli sono stati oppressi e violentati dalla cultura patriarcale, la cultura della sottomissione e del "mettere a tacere".
Quindi viva l'atmosfera HYGGE, il suo modo di essere e di guardare al mondo :godss:
 
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view post Posted on 3/9/2017, 22:12
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Vero, e se anche i pagani/neopagani sono in pochi, però ci sono molti atei (e agnostici e non praticanti) che sentono che c’è qualcosa che non va nelle “radici cristiane europee” e in altri monoteismi, che c’è qualcosa di disumanizzante, e stanno apprezzando sempre più la vita in modalità hygge. E pian piano questi due mondi, quello dei credenti-scontenti- e quello dei pagani, si stanno avvicinando :)
:smak:
 
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view post Posted on 5/9/2017, 21:41
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Filosofa stregonesca

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Splendido articolo!! :looov:
 
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view post Posted on 5/9/2017, 22:08
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Ma grazie carissima :kss:
 
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view post Posted on 15/10/2019, 12:34
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Parlando personalmente, la mia sfumatura di Hygge è molto particolare:
sebbene infatti io ADORI i piccoli piaceri, mi manca la capacità di staccare, di fare cose solo per il piacere di farle. Anche quando mi rilasso, punto sempre a fare qualcosa che possa beneficiarmi. Per esempio adoro giocare di ruolo ma spesso poi riutilizzo i personaggi nei miei racconti quando torno al lavoro.
I miei rituali sono molto semplici, basati spesso su un singolo rito. Ma spendo spesso ore a progettare quel singolo rito e quando lo faccio sono concentratissimo sul significato di questo rito.
Potrei riassumere questo tipo di Pagan Hygge che pratico con il termine "commistione": rendere il gioco un attività seria e il lavoro un opera creativa. Vivere la realtà conscio del valore sacro del gioco e dell'insita creatività in ogni tipo di lavoro. Si, anche lo studio, ,visto che poi aiuta a lavori meno "mnemonici".
Per carità, poi alla fine mi rilasso e mi sembra di vivere meglio di chi ho attorno, ma certo non è una forma di Hygge che gli altri possano vivere facilmente XD
 
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view post Posted on 25/10/2019, 00:04
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Il tuo è un buon approccio: la commistione gioco-lavoro, sebbene a qualcuno possa sembrare un metodo privo di senso di responsabilità, contiene invece una spinta emotiva che permette sia di essere sereni sia di avere la capacità di generare grandi risultati. Molti scienziati hanno fatto notevoli scoperte proprio per la facoltà di mantenere un senso interiore del gioco, gioco inteso nell’accezione di attività creativa, costruttiva. E’ lo stesso senso che troviamo nella frase “mantieni il bimbo che è in te”.
Grazie per il contributo, Lupo :smak:
 
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6 replies since 1/9/2017, 21:08   994 views
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