Caput mortuum e nigredo: la svolta iniziatica nei simbolismi della decollazione.
La falce del tredicesimo Arcano -la Morte- decolla il Re.
E la spada per ordine di Salomè decapita il Battista…
Solstizio d’estate: separiamoci dagli orpelli, risvegliamoci e infine chiudiamo il cerchio dell’Ouroboros.
(Salomè - Francisco Masriera, 1888)
"Poi, girò attorno alla tavola di Antipa, frenetica come il rombo delle streghe, e lui, con una voce scheggiata da singulti di voluttà, le diceva:"Vieni! Vieni!". Lei non smetteva di girare, i timpani risuonavano come se dovessero schiantarsi, la folla urlava. Ma il Tetrarca gridava più forte:" Vieni! Vieni! Avrai Cafarnao! La piana di Tiberiade! Le mie fortezze! La metà del mio regno!". Lei si slanciò sulle mani, i talloni sollevati, percorse in quel modo la pedana come un grande scarabeo, e si fermò bruscamente. La nuca e le vertebre formavano un angolo retto. Le guaine colorate che le fasciavano le gambe passavano ora sopra le sue spalle, accompagnavano il suo volto, a un cubito dal suolo, come due arcobaleni. Le labbra erano dipinte, le sopracciglia nerissime, gli occhi quasi terribili, e le goccioline che aveva sulla fronte sembravano vapore sopra marmo bianco. Non parlava. Si guardavano. Dalla tribuna s'udì uno schioccare di dita. Lei vi salì, ricomparve, e, come una bambina, incespicando un poco nelle consonanti, pronunciò queste parole: "Voglio che tu mi dia un piatto...la testa, la testa di Ioakanann!"." (Erodiade - Gustave Flaubert, da "Tre racconti")
(Salomè - Alfred Stevens, 1888)
"Il mio cuore batteva batteva fortissimo alla sua parola Quando danzavo tra i finocchi ascoltando E ricamavo gigli sopra una banderuola Che avrebbe sventolato in cima al suo bastone E per chi volete che ora la ricami II suo bastone rifiorisce in riva al Giordano Venite tutti con me sotto gli alberi Non piangere grazioso buffone del re Prendi questa testa invece del tuo scettro e danza Non toccategli la fronte madre è già fredda Sire camminate avanti venite dietro trabanti Noi scaveremo una fossa e lo seppelliremo Noi pianteremo dei fiori e danzeremo in tondo Fino all'ora che avrò perduto la mia giarrettiera II re la tabacchiera L'infanta il suo rosario E il curato il breviario."
(Salomè, Guillaume Apollinaire)
(Salomè -Jean Benner, 1899)
"Salomè: I tuoi capelli sono orribili. Son ricoperti di fango e di polvere. Si direbbero una corona di spine posta intorno alla tua fronte. Si direbbero un nodo di serpenti neri che si aggrovigliano intorno al tuo collo. Io non amo i tuoi capelli... Ma è della tua bocca che sono innamorata, Iokanaan. La tua bocca è come una striscia scarlatta su una torre d’avorio. È come una melagrana tagliata da un coltello d’avorio. I fiori di melagrano che fioriscono nei giardini di Tiro, e son più rossi delle rose, non sono altrettanto rossi. I rossi squilli delle trombe, che annunciano l’arrivo dei re e incutono paura al nemico, non sono altrettanto rossi. La tua bocca è più rossa dei piedi di coloro che pestano l’uva nei tini. È più rossa dei piedi delle colombe che abitano i templi e sono nutrite dai sacerdoti. È più rossa dei piedi di colui che ritorna dalla foresta ove ha ucciso un leone e ha visto le tigri dorate. La tua bocca è come un ramo di corallo che i pescatori hanno trovato nel crepuscolo del mare e che riservano per i re!... È come il cinabro che i Moabiti estraggono dalle miniere di Moab, e di cui si impadroniscono i re. È come l’arco del re dei Persiani che è dipinto col cinabro e ha le punte di corallo. Nulla vi è al mondo che sia rosso come la tua bocca... lasciami baciare la tua bocca." (Salomè - Oscar Wilde)
Salomè - Henri Regnault, 1870
ATTA TROLL, UN SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE1 "Nella Caccia selvaggia, si sa, il poeta, rimaneggiando all'uopo suo un'antichissima tradizione odinica incristianita nel medio evo, figura il corteo degli spiriti nemici al cristianesimo oche non ebbero inspirazione o sentimento di cristiani, i quali la notte di San Giovanni vanno a caccia per i greppi de' Pirenei.
Era appunto il plenilunio E la notte e l'ora quando Pe 'l burrone degli spiriti Vanno i morti cavalcando...
Essa, Erodiade, volle la testa di San Giovanni Battista, perché ne era innamorata; e ora
Porta sempre nelle mani Il vassoio con la testa Di Giovanni; e di guardarla, Di baciarla mai non resta.
Ne la notte s'alza, ed esce Alla caccia, e porta in mano, Com'è detto, il capo tronco: Che talor (capriccio strano
Femminil!) con grandi risa Fanciullesche in aria getta, Come palla, e su 'l vassoio Ricader quindi l'aspetta.
Ma Erodiade, la povera esecrata ebrea, sta sotterra nei vecchi sepolcreti di Gerusalemme:
Nel sepolcro fredda salma Stai dormendo tutto il giorno, Fin che poi a mezzanotte Ti risveglia il suon del corno,
E tu segui con Dïana, Con Abonda, la feroce Cavalcata, e con gli allegri Cacciator ch'odian la croce."
(Tratto da: Giosuè Carducci - Conversazioni critiche, Roma, Sommaruga, 1884: Prefazione all'Atta Troll, tradotto da G. Chiarini (Bologna, Zanichelli, 1868) riprodotta con emendazioni ed aggiunte.)
(Gustav Klimt, Giuditta II, Salomè, nell’XI arcano, la Forza- Mini Tarocchi Dorati di Klimt, Ed. Lo Scarabeo)
Sitografia, bibliografia, spunti & fonti: 1 - Un poemetto che meriterebbe una traduzione in italiano fruibile anche sul web per l’interesse che potrebbe avere per il mondo neopagano e specialmente per chi è interessato alle figure di Diana e di Erodiade, nonché per il mito della “caccia selvaggia”. Nell’interpretazione di Heine della decollazione di San Giovanni, è Erodiade la femme fatale, istigatrice della figlia Salomè. Nelle quartine sopra riportate, Erodiade appare in sogno assieme alle Dee Diana e Abonda durante la mitica “caccia Selvaggia”. Per approfondire: - dal sito "progettoathanasius", Atta Troll - Zanichelli, L'Atta Troll, - Poemi di Enrico Heine tradotti da Giuseppe Chiarini - copia digitalizzata: Full text of "Atta Troll e Vitzlipuzli: poemi" - dal sito BDM: La cavalcata di Salomè - di Giorgio Vigolo [dal “Corriere della Sera”, venerdì 14 febbraio 1969]
Un ringraziamento particolare alla cara ArdathLili per avermi donato l’ispirazione per creare questo articolo, nonché per gli spunti, i suggerimenti (anche visivi: le Salomè nell’Arte che mi ha indicato sono state come un’onirica stesa di arcani su un antico drappo) e per la pazienza
"È per me stessa che io chiedo la testa di Iokanaan in un bacile d'argento. Tu hai giurato, Erode" (Salomè - Oscar Wilde)
(Wolf Moon Powwow, Immediate Music - illustrazioni art nouveau di Aubrey Beardsley)