PIETRE DI LUNA - vie pagane

Santa Lucia, festa pagana solstiziale

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 10/1/2016, 01:40
Avatar

Advanced Member AbbracciaGatti

Group:
Administrator
Posts:
3,688

Status:


SANTA LUCIA, FESTA PAGANA SOLSTIZIALE

jpg


Santa Lucia come festa stagionale
Santa Lucia nel mito: Dee di Luce e di Rinascita
Santa Lucia nelle nostre tradizioni
Santa Lucia nelle tradizioni scandinave e nordeuropee


Come tante festività cristiane, anche la ricorrenza di Santa Lucia ha antiche origini pagane, origini naturalmente connesse al solstizio d’inverno e al ritorno della Luce.
Da alcuni anni finalmente si inizia a leggere anche su siti e blog nazional-popolari qualche accenno alle origini precristiane di alcune delle più note feste che celebriamo da secoli: abbiamo letto le delucidazioni sulle vere origini di Halloween (con il tormento dei cattolici), a Natale si legge delle antiche feste solstiziali pagane, a primavera la Pasqua cristiana dà spunto per ricordare le antiche celebrazioni della rinascita della Natura, e così via.
Anche Santa Lucia dunque deriva da antiche celebrazioni pagane, però anche noi neopagani, cresciuti con la Ruota dell’Anno wiccan e poco più, fatichiamo a capire come le feste e i riti antichi fagocitati e trasformati dal Cristianesimo siano molti di più dei soliti noti otto Sabba.
Su questo forum abbiamo già scritto dell’origine precristiana della feste di Sant’Antonio Abate, della Befana e di San Martino, tutte feste che non cadono nelle date canoniche degli otto Sabba. Questo è il motivo per cui nella comunità neopagana se ne parla poco.
Ma è infantile limitarsi a conoscere i Sabba senza approfondire le altre feste, anche perché molte sono comunque collegate proprio ai Sabba.

Per esempio Santa Lucia e Sant’Antonio Abate in antichità erano rispettivamente le celebrazioni di inizio e di fine del periodo solstiziale invernale, come ricordano molti proverbi regionali dialettali, che tradotti si riassumono così:

“a Santa Lucia una punta d’ago, a Natale un passo di gallo, all’Epifania un’oretta e a Sant’Antonio un’ora buona”


Tutti chiari riferimenti al moto del sole nel periodo del solstizio d'inverno.
In più si deve aggiungere che Sant’Antonio, che chiude le celebrazioni solstiziali, in molte regioni è chiamato “il vecchione” che come la Befana richiama il simbolismo del fantoccio da bruciare, in comune con la tradizione nordeuropea del fantoccio di paglia “wicker man” che si bruciava nelle celebrazioni pagane, citato, anche in riferimento ad altre tradizioni, da Giulio Cesare, da Strabone e dall’antropologo James Frazer. Bruciare il vecchio o la vecchia è dunque anche un rito di chiusura del periodo solstiziale invernale: i falò sono imprescindibili, speculari al Sole.
I riti del solstizio invernale nei secoli sono slittati tra i primi di dicembre e il 25 dicembre per concludersi nella seconda decade di gennaio: il fenomeno dello slittamento delle date delle celebrazioni ha origini sia astronomiche che calendariali, condizioni soggette a variazioni nel corso dei secoli. Nulla di strano dunque se le date non coincidono tra le celebrazioni antiche e le ricorrenze odierne: per comprendere le corrispondenze con cui collocare le tradizioni solstiziali ci basta trarre riferimento dalle figure mitiche originarie e arcaiche da cui si sono sviluppati le sante, i santi, Gesù Bambino e le relative feste.

Santa-Lucia-in-volo


A SANTA LUCIA, LUCE SIA
Santa Lucia “apre” il periodo della rinascita del Sole innanzitutto a partire dal nome: Lucia, da luce. A seconda delle tradizioni regionali Lucia può anche volare (specie su un asinello) e qui c’è uno stretto collegamento con il volo sciamanico che ha dato origine anche al volo mitico della Befana: un ennesimo elemento da collegare ai topos del solstizio invernale. La "santa" porta i doni (come Babbo Natale) mettendoli nelle calze (come la Befana). Inoltre Lucia ovviamente assume in se le caratteristiche solari: la luce, il fuoco, gli occhi, la corona luminosa in testa con cui la si vede volare. In Scandinavia e nei Paesi baltici c'era una figura mitica femminile con la luce tra i capelli, antecedente l'introduzione della festa di Santa Lucia: questo è il principale motivo per cui la venerazione della santa italiana si è diffusa in Svezia, un luogo molto lontano sia fisicamente che culturalmente dalla zona d’origine di Santa Lucia.
Infine Lucia porta i simboli agresti della rinascita similmente a Demetra e ad altre divinità femminili della Magna Grecia, proprio dove il suo culto si era inizialmente affermato: le spighe di grano o spighe di cereali in genere. Il simbolismo di Demetra infatti era rappresentato dalle spighe di grano, dalla rinascita e dalla luce. La palma al posto della spiga tra le mani della Santa è un cambiamento cristiano postumo. La figura di una divinità munita di spighe cerealicole è "intercambiabile": c'è tanto al solstizio invernale quanto alle celebrazioni estive.
Persino la parte agiografica che racconta come la Santa fu gettata in un postribolo, e che i cristiani pretendono essere una vicenda veramente accaduta, in realtà ricalca il mito precristiano della vergine rinchiusa nel lupanare, mito che preesisteva anche nella cultura egizia.
Tra le divinità che richiamano la medesima ricorrenza solstiziale vi è anche la Dea sabina Lucina, pur se l’etimologia del nome è discussa (lucus a non lucendo), ed è discussa anche l'attinenza con Santa Lucia. Giunone Lucina potrebbe essere stata una “antenata” pagana di Santa Lucia, e veniva a sua volta onorata attorno al 13 dicembre: sta di fatto che è verosimile che Lucina fosse una divinità con attributi solstiziali come lo erano numerose altre Dee.

1de9f748f21c54181bdf3e706bfef456


LA LUCE DEL NORD
Come per molte altre tradizioni natalizie, il nord Europa, più lontano dagli influssi (ancora attivi) della Chiesa e rimasto pagano più a lungo rispetto alle regioni dell’Europa meridionale, conserva numerose usanze pagane dalle antiche origini facilmente riscontrabili poiché si sono mantenute pressochè inalterate nei secoli fino a memoria d’uomo: ovvero, per esempio, molte usanze rurali fino al secolo scorso venivano raccontate dagli anziani o, ancora fino all’Ottocento, venivano menzionate sui libri di racconti folcloristici e di viaggio.
Il culto di Santa Lucia in Svezia è relativamente recente: ma sarebbe meglio dire il culto per un’entità che annuncia il ritorno del Sole, poichè in Scandinavia Santa Lucia non è onorata “alla cattolica”, anzi, dato che i protestanti non hanno il culto dei santi, è significativo che questa sia una delle rarissime feste che prendono il nome da un santo: ciò che si festeggia infatti non è la santa ma la data. Il giorno con le minori ore di luce è al solstizio, il 21 dicembre, che prima delle modifiche introdotte con il calendario gregoriano cadeva una decina di giorni prima. Ma astronomicamente ora il 13 dicembre è, di fatto, il giorno in cui il sole tramonta più presto in assoluto. Nelle regioni scandinave, fredde e buie, è ovvio che si dia una grande importanza al ritorno della luminosità diurna.
Anche nel nordest italiano Santa Lucia è una festa molto sentita: più del Natale, perlomeno prima che le festività natalizie diventassero le ferie invernali per antonomasia. Santa Lucia, a cominciare da Verona per proseguire nel resto del Veneto, fino in Trentino, in Lombardia e in altre zone del nord Italia, è la data in cui si facevano i regali ai bambini, si festeggiava in famiglia, si partecipava alle fiere paesane dove in molte zone era immancabile il falò solstiziale. Qui come nel nord Europa, la festa cristiana ha sostituito le celebrazioni pagane senza però riuscire a estirpare le antiche usanze legate ai festeggiamenti per il Sole nascente.

santa+lucia8


SANTA LUCIA O SACRA LUCE?
Il Paese che onora di più la figura di Santa Lucia è la Svezia: il motivo, come scritto sopra, è il forte sentimento con cui i popoli nordici accolgono il ritorno alla Luce. In Italia questa festività ha perso i suoi suggestivi contorni spirituali poiché ci stiamo allontanando dal cattolicesimo anche nella consapevolezza di come i significati originari delle feste siano stati distorti, mentre invece in Svezia, e in generale nei Paesi scandinavi, questa ricorrenza ha assunto proporzioni che coinvolgono molti aspetti della vita quotidiana: Lucia Dag, come viene chiamata questa solennità in Svezia, raccoglie attorno al 13 dicembre una serie di eventi sia celebrativi che semplicemente conviviali di grande impatto sociale.
Questa tradizione si è consolidata in tre tempi e segue lo stesso iter di molte tradizioni natalizie di origine pagana:

- primo periodo: il più lungo, millenario: il terrore che il Buio fosse interminabile, contrapposto alla felicità per il ritorno della Luce hanno reso questa notte solstiziale tanto paurosa quanto di sollievo; dall’uso di trascorrere la nottata svegli e in ansia (lussevaka in Svezia), all’uso di festeggiare gioiosamente l’alba. Queste sono tradizioni che hanno attraversato molti secoli e molte culture. Sono usi e riti agresti nati in periodi in cui le coltivazioni erano vitali per il sostentamento umano.
- secondo periodo: medioevo e post-Riforma: si sono consolidate alcune tradizioni pervenute sino a noi e tuttora in uso: l’albero di Natale per come lo conosciamo ha avuto i suoi primi abbozzi attorno al XVI secolo in Germania. Il rituale di vestire una giovinetta in guisa di Santa Lucia e con candele tra i capelli fu una commistione tra un uso svedese settecentesco e la cerimonia tedesca di Christkindel dove in modo singolare a impersonare Gesù Bambino è una ragazza di bianco vestita a rappresentare la luce. Dal Seicento all’Ottocento molte usanze europee dai tratti ancora molto pagani sono state sincretizzare e definitivamente congelate come credenze cristiane sino a coprire tutto il periodo solstiziale dai primi di dicembre a metà gennaio. Le date celebrate attorno ai mutamenti stagionali sono state riattribuite a nome di santi, di madonne e di eventi miracolosi a seconda delle aeree cattoliche o protestanti. Tuttavia molte cerimonie conservavano corposi tratti pagani, specie nelle comunità contadine.
- terzo periodo: Ottocento e Novecento: la Chiesa ha definitivamente ibernato e imposto le proprie credenze in un periodo in cui la gente non aveva armi culturali per confutarle: l’antropologia era irrisa come se fosse stata una dilettevole ricerca folcloristica, l’archeologia similmente era considerata una disciplina effimera e superflua, e la psicanalisi era ritenuta una materia marginale e senza costrutto. Gli studi che comparavano le numerose forme religiose confutando verità e menzogne storiche non erano ritenuti importanti dalla comunità accademica, figuriamoci per il popolino. Ecco dunque come il Natale è diventato DAVVERO l’improbabile nascita virginale di un bimbo prodigioso, come il Capodanno è diventato la festa di quella improbabile maternità, nonché festa… per la circoncisione di Gesù (nel rito Ambrosiano), e come la ricorrenza di Santa Lucia è stata legata, incatenata indissolubilmente al lontano personaggio della santa siciliana e irreparabilmente svincolata dal suo primevo significato solare.

luciamorgon_64743774


Ma le celebrazioni scandinave interpretano questa ricorrenza ancora oggi come festeggiamento della luminosità solare che ritorna, malgrado la Chiesa continui a calcare la sua elefantiaca zampa sopra ogni evento, su ogni ritrovo, su ogni luogo e su ogni concetto.
I simboli solstiziali ricorrono nei gesti, nelle cerimonie e in tutti gli allestimenti per il Lucia Dag (il giorno di Lucia): la “processione solare”, la corona di luci sul capo delle fanciulle nella Luciafirande (la celebrazione), le candele tra le mani di bimbi vestiti da folletti, i capelli biondi come simbolo non etnico ma puramente solare, luminoso. Come pure gli abiti bianchi: l’algido colore della Luce.
Il fatto che in Scandinavia questa ricorrenza mantenga quell’aura pagana che la contraddistingue da secoli, e soprattutto che sia slegata da pesanti cerimonie cristiane, consente che sia molto condivisa, molto festeggiata e molto sentita dalla popolazione. In questo giorno gli eventi mondani si intersecano armoniosamente con la sacralità della celebrazione, e questo armonioso connubio tra sacro e mondano noi italiani lo abbiamo perso e dobbiamo recuperarlo.
Dovremmo prendere spunto dalle tradizioni scandinave e, in generale, nordeuropee: naturalmente non per motivi etnici, ma semplicemente perché in area nordeuropea l’evangelizzazione è stata tardiva, ciò che ha consentito che molti usi celebrativi, con i loro simbolismi primevi e genuini, siano giunti pressoché invariati sino alle porte della modernità. Viceversa in Italia la Chiesa ha sempre mantenuto il dominio culturale e spirituale, permettendole di occultare ogni forma di religiosità che avesse radici pagane.
Dimenticare i significati primordiali e originari dei miti è deleterio perché vuol dire perdere un pezzo di quella Verità che ha plasmato l’Uomo dai primordi fino a oggi. La Verità che il Divino non può e non deve essere schematizzato in un’ottica parziale e unilaterale.

1c886bf5710ee249c6e8545316da5a69--st-lucia-day-saint-lucia


In sintesi sia l’agiografia della Santa che le tradizioni popolari che girano attorno alla festività di Santa Lucia racchiudono numerosi miti precedenti il Cristianesimo, con interpolazioni, sincretismo, camuffamenti e aggiustamenti che oltre alla sua festa hanno interessato le altre festività del periodo del solstizio d’inverno, quindi il Natale, il Capodanno (vedi Giano Bifronte), la Befana e Sant’Antonio Abate.


_ Ecco alcuni link su cui approfondire:

YULE, JUL, JOL, JOULU, NATALE: IL SOLE INVITTO

Le figure femminili del Natale: un patrimonio quasi dimenticato

http://anticamadre.altervista.org/blog/?p=907

www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/locale...ni_pagane.shtml

www.placidasignora.com/2010/12/12/d...nze-tradizioni/

http://terreceltiche.altervista.org/il-gio...di-santa-lucia/

Santa Lucia in lingua veneta: https://vec.wikipedia.org/wiki/Santa_%C5%81usia

* Per un approfondimento sempre meno generalista e più accademico consiglio la lettura del libro "Lucia la martire" di Maria Stelladoro; alcune info, qui:
www.jacabook.it/pdf_news/43523-0.ita.pdf

https://books.google.it/books/about/Lucia_...zYC&redir_esc=y

www.italiamedievale.org/sito_acim/contributi/lucia.html

jpg


____________________________

Pietre di Luna su Facebook: SocialIcon_PL



Edited by Deomira ErbaLuna - 12/12/2020, 23:30
 
Top
view post Posted on 12/12/2017, 18:10
Avatar

Advanced Member AbbracciaGatti

Group:
Administrator
Posts:
3,688

Status:


Santa Lucia come festa stagionale
Santa Lucia nel mito: Dee di Luce e di Rinascita
Santa Lucia nelle nostre tradizioni
Santa Lucia nelle tradizioni scandinave e nordeuropee
:santac:
Facebook: Santa Lucia - Festa pagana solstiziale
 
Top
view post Posted on 12/12/2019, 09:46
Avatar

Advanced Member Lastregadelvento

Group:
Anziani
Posts:
1,700
Location:
UDINE

Status:


Bella festa. E splendide foto :wstar:
 
Top
view post Posted on 12/12/2019, 11:11
Avatar

Advanced Member AbbracciaGatti

Group:
Administrator
Posts:
3,688

Status:


:smak: :wstar:
 
Top
3 replies since 10/1/2016, 01:40   9197 views
  Share