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CALDI ELISIR: WASSAIL, VIN BRÛLÉ E ALTRE DELIZIE DA BERE

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view post Posted on 29/12/2016, 00:00
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CALDI ELISIR:
WASSAIL, VIN BRÛLÉ E ALTRE DELIZIE DA BERE


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Da alcuni anni si sta diffondendo anche da noi la tradizione del wassail, una bevanda da consumare calda, a base di vino (o di birra), di spezie e di frutta.
Il wassail è sempre più spesso citato assieme ad altre bevande calde tipiche del periodo natalizio, ma le sue origini e la sua storia si perdono nei secoli e hanno un simbolismo magico e sacrale che è bene riscoprire.
Assieme a una lista delle bevande calde più tradizionali per il periodo natalizio, riportiamo un po' di storia e di rituali del wassailing.

L’usanza di servire alcolici caldi aromatizzati è tipica in tutti i Paesi dal clima freddo e ogni zona ha le proprie ricette e la propria nomenclatura. Spesso oltre al vino sono usati birra e bevande fermentate in genere, per esempio sidro, oppure liquori come il gin, il rum, il whiskey o la grappa. La caratteristica comune è l’aggiunta di spezie, di miele e di frutta a seconda del costume locale.

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Il punch: si chiama così perché i colonizzatori, a ricordo dei viaggi nelle Indie, presero spunto dalla parola “cinque” in sanscrito, come il numero degli ingredienti: fu un’innovazione recente rispetto al wassail, che andò a sostituire inaugurando una nuova “moda”.

Il vin brûlé: è una bevanda, servita calda, fatta con il vino (solitamente rosso) aromatizzato e fatto sobbollire con spezie varie, solitamente con arancia, cannella e chiodi di garofano, ma a seconda delle tradizioni, anche con altre spezie (stecche di vaniglia, cardamomo, anice stellato, noce moscata, zenzero) e con altra frutta, specialmente con le mele. Tipicamente offerto ai mercatini natalizi o alle sagre invernali in tutto l’arco alpino, il vin brûlé è conosciuto in tutta l’Europa, chiamato nella lingua locale: mulled wine in inglese, vin chaud in francese, glühwein in tedesco e così via. Nei negozi ben forniti da qualche anno si possono trovare confezioni di spezie già dosate e pronte per essere messe a bollire assieme al vino.

Il glögg scandinavo: è una sorta di vin brûlé ottenuto sia con il vino che con altri alcolici e viene servito caldo tradizionalmente a Natale, accompagnato da dolci quali biscotti allo zenzero, panini dolci, budini e marmellate.

Il grog: non c’entra nulla con il glögg, malgrado la somiglianza tra le due parole. Il grog è relativamente recente ed è comunque un alcolico spesso servito caldo similmente ai punch.

Il conditum paradoxum, bevanda speziata d’epoca romana, fu l’antesignano del nostro vin brulè: era una bevanda di probabile origine greca e ne scrisse Apicio nel “De re coquinaria”.

L’ippocrasso: era vino speziato zuccherato con miele. La ricetta fu attribuita a Ippocrate ma l’origine piuttosto è medioevale: all’epoca i vini speziati erano molto usati come curativi, digestivi e corroboranti, e questo forse spiega l’origine del nome. La differenza con il nostro vin brûlé è che non era servito caldo, ma l’aroma e il gusto dovevano essere simili. Attualmente vengono prodotti dei vini speziati chiamati ippocrasso ma si consumano freddi.

La braggot: è un mix di birra, idromele e spezie: in origine la braggot fu citata in svariati testi medievali, ma non ci sono dati storici che ci dicano se l’idromele fosse consumato anche caldo, e l’introduzione di questo “nettare degli Dei” nella braggot sembra recente, tuttavia attualmente ha un certo successo, tanto che nel nord Europa è confezionata e pronta per essere riscaldata.

L’idromele: come detto, pare che non fosse servito caldo, ma di recente si trovano ricette con cui produrre una bevanda vagamente simile al vin brûlé per via dell’ingrediente comune a entrambi: il miele.

Il wassail: è una bevanda servita calda, molto simile al vin brûlé: è una ricetta tradizionale inglese che fa parte di una antica pratica popolare: il wassailing.

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Wassail significa “essere in salute” e si fa risalire come saluto e come brindisi già in epoca medievale. La bevanda speziata avrebbe preso dunque origine dal saluto. Questo punch riccamente speziato si è poi trasformato in un brindisi tradizionale con la sua relativa ciotola. Inizialmente fatto con il vino, di seguito ebbe come base la birra che consentì la diffusione del wassail anche nelle famiglie comuni e non solo presso le corti. Ricordiamo che l’uso di bere la birra calda è caratteristico dei Paesi nordici, anche se a noi fa un po’ storcere il nasino!
Con il termine wassailing si indicano diverse usanze originarie del Nord Europa e in particolare dell'Inghilterra. Una era rappresentata dalla visita che in epoca medioevale i contadini facevano al proprio feudatario tradizionalmente nella dodicesima notte natalizia. I questuanti si presentavano al castello e il feudatario elargiva loro la bevanda calda e altre vivande. Questa versione edulcorata della pratica del wassailing non può però prescindere dall’accostamento con altrettante pratiche, meno cavalleresche, in cui nel buio della sera torme di giovani correvano di casa in casa “pretendendo” la questua, similmente a quella di Halloween e di altre simili tradizioni nelle quali l’elemento “dispettoso” e un po’ violento giocava un ruolo sociale importante. Ricordiamo simili atteggiamenti in “dolcetto o scherzetto” e nella turbolenza con cui i Krampus alpini scendono a valle dal buio dei monti. Ogni forma di carnevale effettuato per le strade contempla un lato violento e il ribaltamento dei ruoli. I poveri possono fingersi ricchi e anche i sessi erano ribaltati.
Anche le ragazze sono entrate nella pratica del wassailing: nel Cinquecento erano loro a portare la bevanda di casa in casa. Ovunque è specificato che queste visite non erano fatte per elemosinare, anzi: accettare di donare cibo faceva parte del rituale: il visitatore è sempre una figura sacra. Un rifiuto può portare sfortuna.

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L’archetipo della fanciulla che porta una coppa, circondata da un’aura magica e fatata, è noto ai mitologi e agli antropologi: il mito del Sacro Graal racchiude una delle molteplici espressioni di questo rituale. E, al pari del Graal, anche la ciotola del wassail ha assunto un ruolo magico e sacro: è dal tredicesimo secolo che iniziano a essere menzionate queste ciotole (grandi quanto per esempio quelle che usiamo oggi nelle feste per la sangria e per il punch) create soprattutto con legno d’acero, che non trattiene gli odori, ma anche con metalli preziosi o con marmi e riccamente decorate con oro o argento, o impreziosite da pietre incastonate.
Un’altra usanza del wassailing comprendeva rituali di benedizione effettuati presso i frutteti, specialmente quelli di mele: naturalmente lo “spirito del melo” era nell’albero più vecchio del frutteto e di fronte a esso venivano recitati incantesimi e canti di protezione per propiziare il buon raccolto, si beveva il wassail e al contempo se ne spruzzava un po’ sulle piante. Caratteristico era l’uso di aggiungere del pane alla bevanda: così intriso, il pane veniva poi infilato tra la corteccia del melo. Questa ritualità propiziatoria ovviamente è di origine molto remota.
Tutte queste usanze erano dei piccoli pellegrinaggi processionali a scopo beneaugurante e scaramantico. Tuttora in alcune contee inglesi si usa ancora fare rituali propiziatori nei frutteti (Apple Wassail), ed è rimasta a lungo la pratica dei giovani dell’andare di porta in porta a fare la questua intonando canti natalizi, ma ormai le pratiche del wassailing restano solo nella memoria popolare e nella forma folcloristica della bevanda calda chiamata appunto wassail. Fortunatamente con il neopaganesimo queste tradizioni vengono recuperate, ma mentre in Italia queste rievocazioni sono ritenute sciocche carnevalate, in Gran Bretagna il confine tra rievocazioni pagane e celebrazioni tradizionali è sfumato perché là, di fatto, le antiche usanze non si sono mai interrotte, né sono state camuffate da riti cristiani.

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Una piccola curiosità, che ci aiuterà a capire come molte nostre usanze attuali, che sono ormai talmente comuni che le diamo per scontate senza alcun desiderio di approfondirne le origini, siano invece molto antiche: la canzone, che tutti noi conosciamo, "We Wish You a Merry Christmas" trae origine proprio da quei brevi pellegrinaggi di porta in porta del Cinquecento inglese, e ciò si nota anche dalla originaria stesura del testo della canzone, dove i questuanti “minacciavano” di non andarsene prima di aver ricevuto in dono il “budino figgy”, tipica vivanda natalizia preparata per l’occasione.
Nella versione attuale che tuttora cantiamo, la strofa con la “minaccia” è rimasta invariata: “non ce ne andremo finché non ne avremo un po’”.

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Rammentiamo infine la questione delle “dodici notti natalizie”: per la Chiesa rappresentano il periodo che va dal giorno di Natale a quello dell’Epifania. In verità questo periodare si rifà a un antico computo del cammino solare e questa numerazione è rilevabile in moltissime tradizioni pagane precristiane. E alcuni riti del wassailing erano tenuti il 17 gennaio, giorno di S. Antonio Abate che in origine era la giornata di “chiusura” del periodo solstiziale invernale (periodo che, ricordiamo, si “apriva” il 13 dicembre, giorno di S. Lucia), come si può notare anche da molti motti e proverbi popolari.

Per dovizia aggiungiamo alcune altre bevande alcoliche da servire calde, un po’ atipiche per noi ma tradizionali in alcune regioni dove il freddo la fa da padrone:
L’eggnog: l’ingrediente principale è l’uovo: storica bevanda dei Paesi anglosassoni e del nord America, ricorda vagamente lo zabaione o la “crema di whisky”. La parola deriva da egg (uovo) e nog (birra forte): ricordiamo ancora come la birra fosse consumata anche calda.
Le bevande a base di burro: dal tè tibetano (analcolico) al più noto “hot buttered rum” di epoca coloniale, sono beveroni ipercalorici adatti proprio a quelle popolazioni che per affrontare il freddo hanno bisogno di avere una massa corporea con una notevole componente grassa. Non è il nostro caso, almeno fino alla prossima glaciazione!

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Tutte queste bevande calde e speziate hanno una caratteristica comune: bere in compagnia crea aggregazione, coralità, cameratismo; svela il nostro lato umano più intimista, rende più gradevoli e confidenziali i legami di amicizia, acuisce le nostre sensibilità, rinsalda gli affetti. Ciò che ci affascina e che ci induce a perpetuare queste tradizioni è anche il legame con un passato carico di significati, di simboli e di miti.
Per arricchire la bellezza di questo caldo rituale conviviale è tradizione accompagnare i nostri caldi elisir con i tipici dolcetti invernali: pane speziato, biscotti alla cannella, pan di zenzero e altre dolci bontà.
Chi preferisce evitare gli alcolici può avvalersi di numerose ricette, ricche di varianti e reperibili anche in rete, con cui fare il wassail, ma anche il vin brûlé, utilizzando (al posto di vino, birra e liquori) succhi di frutta o tisane: le più indicate sono le tisane a base di frutti rossi. Per le spezie si possono usare le stesse adoperate per il vin brûlé.



Qui di seguito una ricetta di semplice esecuzione, con ingredienti di facile reperibilità:

Ingredienti per 6 bicchieri:
  • 1 pinta (1/2 litro) di birra doppio malto
  • 150 ml di succo di mela
  • il succo e la scorza di 1 limone non trattato
  • 1 cucchiaio di miele
  • 1/4 di cucchiaino di zenzero in polvere
  • 1/4 di cucchiaino di noce moscata in polvere
  • 1/4 di chiodi di garofano in polvere
  • 1/4 di cucchiaino di cannella in polvere

Preparazione:

Fate sobbollire il succo e la scorza di limone assieme al succo di mela e le spezie per dieci minuti a fuoco lento.
Aggiungete la birra e il miele, girando con il cucchiaio finchè il miele non si sarà sciolto, quindi alzate il fuoco facendo attenzione a non raggiungere il bollore.
Il wassail va bevuto caldo potete aggiungere una fettina di limone o arancio in ogni bicchiere.

Tratta da: https://blog.giallozafferano.it/cucinaplus...icetta-inglese/

:santac:


CURIOSITA' E DETTAGLI
Il Wassail e… l’origine del toast - La parola “toast” (all’italiana tost) ha forti correlazioni con il wassail.
Il Wassail inizialmente era un saluto beneaugurante, in seguito il concetto e il gesto del saluto si tradussero in un brindisi cerimoniale, tanto che la parola andò a designare proprio il brindisi, la bevanda e il relativo contenitore a forma di coppa.
Nel medioevo inglese vi era l’usanza di adoperare pezzi di pane tostati come una sorta di “scarpetta” per raccogliere le primizie fruttate e speziate dal fondo della coppa del wassail. Quel pane abbrustolito era chiamato “toast”, dal latino tostus ed è tuttora in uso per indicare le ben note fette di pane in cassetta, e la riprova di questo legame tra i toast e il wassail sta nel fatto che “toast”, “to toast” e “drink a toast” in inglese significano anche “brindisi” e “brindare”.
Alcuni secoli fa vi era in Inghilterra un rituale detto “Apple Wassail”: era una sorta di processione a scopo propiziatorio di origini certamente remote, in cui la gente del villaggio si recava nei meleti dove venivano fatte offerte al melo più vecchio: queste offerte consistevano nell’intingere dei pezzi di pane in una ciotola di sidro, bevanda simile al wassail poiché anch’essa a base di mele, e di infilarli tra i rami e le fessure della corteccia dei meli per attirare i pettirossi, che erano visti come gli spiriti custodi dei meli. Verosimilmente la cerimonia del bere dalla coppa del wassail, si fuse con quelle tradizioni contadine propiziatorie, e ancor oggi nel folclore locale inglese si usa appendere fette dei moderni toast ai rami di melo!

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Info, curiosità e approfondimenti:

Eggnog, Hot Buttered Rum e altre delizie: www.youtube.com/watch?v=BkaM0b-Q4Cw

Apple Wassail in Inghilterra, celebrazione tradizionale: www.theguardian.com/lifeandstyle/w...r-apple-orchard

Una raccolta di usi e costumi sul rito dell'Apple Wassail: http://piereligion.org/applewassail.html

Il Conditum Paradoxum: www.bibenda.it/news_bibenda_singola.php?id=2126

Un po' di storia sui vini speziati: www.vinostore.it/argomese/vinoearcheologia.php

Idromele speziato, ricetta: www.mytaste.it/click/index/29029431...blogspot.com.ar

Eggnog, ricetta: www.lacuochinasopraffina.com/cosa-c...eccellenza/4608

La tradizione del wassail ce l’ha rammentata Vamayca invitandoci a riscoprire questo squisito elisir e a condividerlo in compagnia: www.facebook.com/VamyWitch/photos/...?type=3&theater

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Edited by Deomira ErbaLuna - 18/12/2019, 17:02
 
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sally87
view post Posted on 29/12/2016, 13:02




Grazie mille per le ricette a capodanno siamo invitati e non sapevo cosa portare... Beh mi hai dato delle ispirazioni 😍😍😍
 
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view post Posted on 29/12/2016, 23:51
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Grazie Sally :smak: Se lo prepari in anticipo, lo lasci raffreddare e lo metti in una bottiglia, puoi portarlo con te e farlo riscaldare all'ultimo minuto. Poi per abbellire i bicchieri basta mettere anche solo una fettina d'arancia.
 
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view post Posted on 1/1/2017, 02:10
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Utilissime ricette per il freddo.. Grazie Deo. 😘
 
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view post Posted on 3/1/2017, 01:00
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L'estate scorsa avevo scritto un post sui beveroni freschi, non poteva mancare la versione invernale :what1: :kisss:
 
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sally87
view post Posted on 3/1/2017, 17:38




Si ed erano buonissimi e senza altro si rifaranno questa estate!!!
 
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view post Posted on 3/1/2017, 20:58
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Si si vero :rolleyes:
 
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